Articolo a cura di Davide Ciccariello
La Nebulosa di Orione è una grande nebulosa diffusa situata nella costellazione di Orione, in particolare nella regione della spada di Orione, posta a sud della regione della cintura omonima. È molto luminosa e si riesce a percepire anche ad occhio nudo (essendo di magnitudine 4.0), dal momento che è molto luminosa, a patto però di trovarsi sotto cieli bui. Nel cielo di entrambi gli emisferi (è infatti un oggetto visibile a tutti i popoli della Terra, a causa della sua posizione vicino all’equatore celeste) è uno dei soggetti più famosi e fotografati. È situata a 1500 anni luce dalla Terra e si è estende per 24 anni luce: tale nebulosa è una regione di formazione stellare ed è la più vicina al Sistema Solare. Al suo interno è contenuto un ammasso aperto, il Trapezio di Orione (θ Orionis), che illumina la nebulosa. È stata scoperta, indipendentemente da Christiaan Huygens (nel 1656) e da Charles Messier (nel 1769), ed è stata inclusa da quest’ultimo, nella posizione 42 nel catalogo omonimo. La sua sigla è perciò M42.
La foto è stata ottenuta dall’unione di 45 scatti da 3 minuti ognuno, di 10 dark frames, di 25 flat frames e di 25 darkflat frames: l’acquisizione è stata effettuata con APT (Astro Photography Tool), mentre l’elaborazione con PixInsight. Di questa foto è stata realizzata anche una versione con annotazioni astrometriche, ovvero con l’indicazione del nome delle stelle principali e delle nebulose presenti. Lo scatto è stato ottenuto con un obiettivo Canon da 200mm, duplicato con un duplicatore di focale, al quale è stata collegata una camera astronomica ASI ZWO, su montatura motorizzata SkyWatcher.
Come detto, la nebulosa fa parte della costellazione di Orione, la più famosa delle costellazioni (invernali e non solo) fin dall’antichità (già i Babilonesi la conoscevano, gli Egizi la identificavano con il dio Osiride, mentre i Greci con il cacciatore Orione, nome rimasto tuttora).
In alto a sinistra troviamo la stella Betelgeuse (α Orionis), una supergigante rossa, arrivata al termine del suo ciclo vitale, che forma la spalla destra di Orione. In alto a destra invece vi è Bellatrix (γ Orionis), che forma la spalla sinistra di Orione. In basso a sinistra è visibile κ Orionis, o Saiph, una supergigante blu che forma il ginocchio di Orione. In basso a destra vediamo Rigel (β Orionis), una supergigante blu grande all’incirca come Betelgeuse, che forma il piede di Orione. In alto, al di sopra di Betelgeuse e Bellatrix, è visibile (anche se con difficoltà) λ Orionis, o Meissa, una stella doppia che forma la testa di Orione, composta da una gigante blu binaria. Ancora più in alto a destra troviamo l’arco e la freccia di Orione, con la stella più importante Tabit.
Sono visibili, al centro della costellazione, tre stelle allineate, che formano l’asterismo della Cintura di Orione, ossia Alnitak (ζ Orionis), Alnilam (ε Orionis) e Mintaka (δ Orionis).
Sotto la nebulosa di Orione è presente la stella Hatysa (ι Orionis). Nella costellazione di Orione sono presenti altri oggetti facenti parte del cielo profondo (il cosiddetto deep sky): la parte superiore di M42 forma un’altra nebulosa, la nebulosa De Mairan (M43). Poco distanti troviamo altre nebulose, di cui la più importante è NGC1977. Intorno alla stella Alnitak troviamo due nebulose importanti: nebulosa Fiamma (NGC2024) e nebulosa Testa di Cavallo (B33). Poco sopra c’è un’altra coppia di nebulose (M78 ed NGC2071), mentre a destra di Rigel è presente la nebulosa Testa di Strega (IC2118). Tutti questi oggetti, insieme all’anello di Barnard, una gigante nebulosa ad emissione che si estende per tutta la costellazione, fanno parte del Complesso Nebuloso Molecolare di Orione.